Olio Lucano IGP

L’olio extravergine di oliva Olio Lucano IGP ottenuto da olive di varietà autoctone della Basilicata.

La coltivazione dell’olivo in Basilicata ha origini antichissime. Alcuni scavi archeologici hanno svelato pezzi di legno, olive, foglie e noccioli, risalenti al VI secolo a.C. E ai coloni greci si deve l’introduzione nell’antica Lucania di varietà che si sono adattate all’ambiente, come la Maiatica. Il panorama varietale oggi comprende Coratina, Leccino, Frantoio e Ogliarola, che assieme alle numerose cultivar locali determinano le caratteristiche specifiche dell’Olio Lucano IGP.

L’olio extravergine di oliva Olio Lucano IGP è ottenuto dai frutti delle varietà Acerenza, Ogliarola del Vulture (sinonimi: Ripolese o Rapollese, Ogliarola di Melfi, Nostrale), Ogliarola del Bradano (sinonimi: Comune, Ogliarola), Maiatica (sinonimi: oliva di Ferrandina, Pasola), Nociara, Ghiannara, Augellina, Justa, Cornacchiola, Romanella, Carpinegna, Faresana, Sammartinengna, Spinoso, Cannellina, Cima di Melfi, Fasolina,Fasolona, Lardaia, Olivo da mensa, Orazio, Palmarola, Provenzale, Racioppa, Roma, Rotondella, Russulella, Scarpetta,Tarantina, Coratina, Frantoio, Leccino. Possono inoltre concorrere altre varietà fino ad un massimo del 20 %.

ZONA DI PRODUZIONE
La zona geografica di produzione dell’Olio lucano IGP coincide con l’intero territorio della regione Basilicata.

METODO DI PRODUZIONE
La produzione unitaria massima consentita, per oliveti dai quali si ottiene l’Olio Lucano IGP, non può superare 10 tonnellate di olive per ettaro. Le operazioni di oleificazione delle olive devono essere effettuate entro 48 ore dalla raccolta, che deve essere effettuata nel periodo compreso tra il 15 settembre e il 30 gennaio dell’anno successivo. La raccolta deve avvenire direttamente dalla pianta, manualmente o con mezzi meccanici; è vietato raccogliere le olive cadute naturalmente sul terreno e quelle su reti permanenti. Le olive raccolte devono essere trasportate e conservate con cura, in cassette, cassoni o altri contenitori rigidi che favoriscano l’aerazione. Prima della molitura, le olive vanno sottoposte ad un processo di defogliazione e lavaggio. La permanenza della pasta di olive nella gramola varia in funzione del grado di maturazione dei frutti, e la temperatura dell’acqua nell’intercapedine della gramolatrice, deve garantire che la pasta di olive, in lavorazione, non subisca processi di alterazione. Per l’estrazione dell’olio, sono ammessi soltanto processi meccanici e fisici atti a produrre oli che presentino le caratteristiche peculiari originarie dei frutti. La resa media aziendale delle olive in olio non può superare il 22%. La conservazione dell’olio dovrà avvenire in recipienti di acciaio inox perfettamente puliti.

ASPETTO E SAPORE
L’Olio lucano IGP è caratterizzato da un colore compreso tra il verde e il giallo. Al profumo si presenta fruttato medio, con percezioni di media intensità, il sapore è amaro medio e piccante-medio, con eventuali note aromatiche di erba fresca, carciofo, pomodoro, mandorla, mela. L’armonia tra le note olfattive e gustative è una caratteristica specifica comune di questo olio.

STORIA
L’olivo in Basilicata ha origini molto antiche. Della coltivazione delle olive in Basilicata già il poeta Orazio, nato a Venosa il 65 a.C., ne riferiva ‘Germoglia il ramo dell’olivo che mai inganna.’ (Orazio, Epodi, 16, 41). Alcuni scavi archeologici recuperati a Pantello di Metaponto, coordinati dal prof. Carter dell’Università di Austin (Texas), hanno svelato pezzi di legno, olive, foglie e noccioli, risalenti al VI secolo a.C.. Ai coloni greci si deve l’introduzione nell’antica Lucania di varietà che si sono adattate all’ambiente, come la Maiatica. Il nome Olio Lucano è invece ben documentato a partire dalla fine degli anni ‘80 nel commercio, nel linguaggio comune e in pubblicazioni scientifiche (Lupoli, 1989).

GASTRONOMIA
Per una corretta conservazione, l’olio extravergine di oliva Olio Lucano IGP va mantenuto in un luogo fresco e asciutto lontano da fonti calore e luce diretta. Per le sue caratteristiche organolettiche è ingrediente base della cucina lucana; è il condimento ideale per pasta, verdure, carne e pesce.

COMMERCIALIZZAZIONE
Il prodotto è immesso in commercio nella tipologia olio extravergine di oliva Olio Lucano IGP.

NOTA DISTINTIVA
La peculiarità strutturale dell’olivicoltura in Basilicata è la coltivazione in collina, da parte di piccole aziende. La maggioranza degli oliveti ricade in aree interne, nelle fasce di collina e montagna, su terreni in pendenza soggetti a erosione.

L’Indicazione Geografica Protetta (IGP) è un marchio di qualità, che viene assegnato ai prodotti agricoli o alimentari per i quali anche una sola fase del processo produttivo ha un legame con una precisa zona geografica di riferimento che conferisce unicità di prodotto. L’IGP è una certificazione meno restrittiva rispetto alla DOP, dove i processi di produzione e trasformazione devono essere svolti in una specifica area geografica. Nell’IGP i criteri vengono estesi all’ambito regionale, quindi gli aspetti sopra elencati possono essere effettuati in un ambito più esteso ed i relativi controlli sono più quantitativi che qualitativi.

Come per le denominazioni DOP, anche i produttori IGP devono attenersi alle rigide regole contenute nel disciplinare il cui rispetto è garantito da un organismo indipendente di controllo.

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